Lezioni di respiro di Anne Tyler

Il libro

Ira e Maggie Moran sono un marito e una moglie perfettamente medi, perfettamente a loro agio nella realtà di una media città americana come Baltimora: disilluso e poco comunicativo lui, generosa e impulsiva lei. Ma questa è una giornata diversa dalle altre. Serena, la migliore amica di Maggie, ha perso il marito e la coppia si mette in macchina per raggiungere il luogo del funerale; sono solo centocinquanta chilometri, in fondo non così tanti, ma ben presto il viaggio diventa l'occasione di passare dal presente al passato in un inesauribile gioco della memoria: i flashback delle nozze, l'incontro con i vecchi amici alla cerimonia funebre, il frettoloso matrimonio del loro figlio Jesse con la diciassettenne Fiona, le «lezioni di respiro» a cui Maggie accompagnava la giovanissima nuora in attesa del suo nipotino.

La mia lettura

Premesso che trovo la prosa di Anne Tyler meravigliosa e che Lezioni di respiro ha ampiamente meritato il Premio Pulitzer devo confidarvi che mi è capitato di saltare un po' di pagine e sbadigliare più di qualche volta leggendo questo romanzo e la motivazione è, nonostante tutto, positiva.

Mi spiego.

Il tema centrale di Lezioni di respiro è la dinamica familiare di una coppia di Baltimora, da come Tyler descrive Ira e Maggie sembra di trovarsi negli anni Sessanta più che negli anni Ottanta, non ho visto l’America di Ronald Reagan e quel diffuso mood di guardare alla superficialità delle cose, piuttosto ci ho trovato un disperato bisogno da parte di tutti i personaggi di ricostruire la propria identità partendo dalla famiglia, da valori antichi.

“Io sono la mia famiglia” sembra volerci dire Anne Tyler, nel bene e nel male, e non si scappa.

Ognuno dei personaggi di Lezioni di respiro ha una sua idea di famiglia:

Ira vede la sua famiglia di origine come una trappola, ho trovato molto simbolico il suo lavoro, è un corniciaio, rinchiude in forme geometriche precise immagini che rimarranno le stesse per sempre, come la sua vita. Ira ha l’impressione di aver tradito le sue ambizioni e incolpa la famiglia per questo.

Maggie, al contrario di suo marito, ha da sempre idealizzato l’immagine della famiglia, l’idea di famiglia per lei è in grado essa stessa di permettere di superare le differenze, se due persone vogliono formare una famiglia allora secondo il suo sentire è sufficiente che diano seguito a questo desiderio, indipendentemente da quanto siano lontani e diversi i loro pensieri, sentimenti, obiettivi. Maggie è la classica mamma chioccia che non vuole vedere i difetti dei suoi figli, che si intromette continuamente nella loro vita,  fa di tutto per tenere unito suo figlio Jesse e la moglie Fiona e la ragione vera sta nel fatto che non sopporta di vedere smembrata la sua di famiglia, non tanto quella del figlio.

Il romanzo comincia con Maggie e Ira che devono partire per andare al funerale del marito dell’amica storica di Maggie, Serena:

Non ho nessuno con cui parlare delle cose banali, di che cosa stanno combinando le tubazioni e delle formiche rosse che sono tornate in cucina”.

Il matrimonio in fondo è questo per Serena, condividere le banalità, le seccature grandi e piccole.

Puoi dirlo a me”, disse Maggie.

Bé, ma non sono anche le tue formiche rosse, non capisci? Voglio dire, tu ed io non stiamo passando questa cosa insieme”.

I continui battibecchi di Ira e Maggie non sono veri e propri litigi, è solo una maniera per “riassumere” un avvenimento dai due punti di vista che finiranno per coincidere, in qualche modo.

Maggie è la protagonista indiscussa del romanzo, un personaggio costruito alla perfezione che io ho detestato.

Se Ira ha una personalità seria, posata e provata dalla vita, da quella famiglia d’origine che lo ha segnato e plasmato, Maggie non sembra dare peso alle sue origini, non tanto quanto vuole darne invece al suo nucleo familiare. E’ una quarantenne goffa, eccessivamente immatura, ogni cosa che fa è una sorta di prova generale, mi fa saltare i nervi, l’ho trovata vera, antipatica, stupida, provinciale, una che sembra credere di poter avere mille possibilità per rimediare agli errori, per riprovare a fare le cose perché vadano come vuole lei.

Mi sono annoiata un po' leggendo, questo dicevo e il perché sta nel fatto che è stato come passare del tempo con due persone reali, concrete, ho vissuto attimo per attimo le loro vite diverse dalla mia, mi sono trovata a vestire i loro panni, i loro drammi, le loro amicizie.

“In realtà a Maggie Lucy amore mio non era mai piaciuto. Pensava che la trama fosse tanto costruita: gli insuccessi di quella donna stordita erano così facili, così garantiti. Ma forse il sinor Gabriel la pensava diversamente”.

Maggie è Lucy amore mio…

Bravissima dunque Anne Tyler.

«Non è solo brava, è straordinariamente brava!»

John Updike

«La mia scrittrice preferita.»
Nick Hornby

Lezioni di respiro è l’undicesimo romanzo di Anne Tyler, il suo romanzo più conosciuto anche qui in Italia è forse Turista per caso (The Accidental Tourist) da cui è stato tratto il film interpretato da William HurtGeena Davis.

Lo avete letto? Io si, ho visto anche il film ma confesso che non ricordo niente …

Anche Lezioni di respiro (Breathing lessons) è diventato un film ma per la Tv.

Lezioni di respiro di Anne Tyler

Traduzione di Luigi Schenoni

Guanda edizioni

Pg 336 Tascabile 12,00

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